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4 Giugno 2024 - 21:30Era incapace di intendere e volere quando la sera del 2 gennaio 2022 a Torre del Greco, in provincia di Napoli, Adalgisa Gamba ha ucciso suo figlio: lo ha deciso la Corte d’Assise di Napoli che ha assolto la donna dall’accusa di omicidio premeditato del figlio.
Adalgisa Gamba è stata assolta dalla Corte d’Assise di Napoli, per i giudici era incapace di intendere e di volere
Il verdetto è stato accolto con dissenso dal marito dell’imputata che, nell’aula 115 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, con la Corte ancora presente, le ha detto “Devi morire, sei un’assassina” e poi ha augurato alla moglie un maschio brutto. Il giudice ha ritenuto Adalgisa Gamba non imputabile al momento del fatto e ha applicato la misura di sicurezza della libertà vigilata, per non meno di 15 anni, presso una struttura di riabilitazione. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza.
“É stato un processo particolarmente difficile, sia professionalmente che umanamente, ma finalmente è stata fatta giustizia. Gisa è stata prosciolta perché è una persona malata. Adesso, passo dopo passo, dobbiamo aiutarla affinché torni alla normalità” – ha detto dopo il verdetto l’avvocato Salvatore Del Giudice – legale di Adalgisa Gamba .
“Fondamentali per il verdetto di oggi sono state le perizie psichiatriche che hanno aiutato i giudici a entrare nella mente di Gisa e far luce sulla sua patologia” – commenta la criminologa clinica Alessandra Bramante, consulente dell’avvocato dell’imputata. – “Spero che quanto prima le sia concesso di rivedere la figlia, che vive con la nonna materna e il padre”.
Decisive le perizie psichiatriche, il marito in aula con il cappello del figlio morto: ‘Assassina’
É quanto si augura l’avvocato Salvatore Del Giudice, legale di Adalgisa Gamba, che oggi è stata assolta dalla Corte di assise di Napoli per avere premeditato l’omicidio del figlio. Anche oggi, durante l’udienza, il marito di Adalgisa si è ospitato nei banchi dell’aula solitamente riservati alla difesa per poter essere più vicino alla moglie, che ha atteso la sentenza dietro le sbarre. E anche questa volta ha portato con sé ha tenuto in mostra il cappello del figlio morto. Al termine della lettura della sentenza, il marito ha inveito contro la donna chiamandola “assassina, devi morire”.