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Omicidio Sofia Stefani, il Gip: ‘Gualandi logorato dalla presenza della ragazza nella sua vita’

Come già in parte trapelato i giorni scorsi, tra Giampiero Gualandi, indagato per l’omicidio della vigilessa Sofia Stefani, e la donna, c’era stato uno scambio significativo di messaggi i due giorni precedenti all’omicidio, in cui era evidente che “egli era, in realtà, una persona logorata dalla presenza nella sua vita” della ragazza.  Quando il 16 maggio la 33enne è arrivata al comando della polizia locale di Anzola e si chiudono in stanza lui ha “già in mente l’omicidio”. 

Prima dell’incontro c’era stato un fitto scambio di messaggi tra Sofia Stefani e Giampiero Gualandi: ‘Aveva in mente l’omicidio’

A sottolinearlo, nella sua ricostruzione, il Gip Domenico Truppa che ha disposto il carcere per l’ex comandante della polizia locale di Anzola Emilia. I messaggi di Gualandi , secondo il giudice, sono “inequivoci”. “Non dormo, mangio poco, sono esaurito”, aveva scritto alla giovane il 14 maggio. E ancora: “Non ho più’ energia per sopportare la pressione, ansia, nervoso, tensione” e “Sono esausto, me ne vado via senza dire niente a nessuno, non reggo più’ nulla”. Insomma, una reazione, secondo il giudice, che “appare perfettamente in sintonia con l’attività di molestia e pressione” esercitata dalla 33enne e dimostra “quello stato di esasperazione che verosimilmente si è trovato a gestire Gualandi, ben sapendo della visita della Stefani”.

Il giorno dell’omicidio gli arrivarono ben quindici chiamate dalla giovane. Le risposte di Sofia Stefani ai messaggi dell’indagato sono state, invece, eliminate dalla chat. É dunque “con questa tensione fortissima” che è avvenuto l’incontro tra i due nell’ufficio di Gualandi che si è presto trasformato in una discussione “all’interno della quale è ragionevole ritenere che l’uomo abbia impugnato la pistola e premuto il grilletto, per chiudere definitivamente i conti con una persona che lo ossessionava da alcuni mesi in maniera incessante”.

‘Era in uno stato di esasperazione e l’incontro con Sofia Stefani è avvenuto in un clima di tensione fortissima’

Il Gip Domenico Truppa ha accolto la richiesta di custodia in carcere del pm Stefano Dambruoso, per “la spiccata pericolosità sociale” di Giampiero Gualandi  e il rischio di “reiterazione del reato” di omicidio. “L’utilizzo dell’arma a fronte di un soggetto che risultava disarmato esprime una particolare mancanza di controllo e di consapevolezza dell’assoluta incongruità della propria condotta” – spiega il Gip.

Inoltre “le inquietanti modalità’ esecutive dell’azione criminosa poste in essere da Gualandi , che denotano non comune freddezza e disarmante facilità di ricorso all’uso di arma con effetto letale, non lasciano dubbi sulla sussistenza del concreto ed attuale pericolo di reiterazione di fatti analoghi a quelli per cui si sta procedendo

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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