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16 Maggio 2024 - 19:28In un’intervista rilasciata a LaPresse Al Bano ha ammesso di non aver eseguito la miglior performance della carriera. L’artista di Cellino San Marco ha ricostruito cosa è accaduto durante l’esecuzione dell‘Inno di Mameli all’Olimpico di Roma prima di Atalanta-Juventus, finale di Coppa Italia.
Al Bano nel mirino della critica per l’esecuzione dell’Inno di Mameli prima della finale di Coppa Italia Atalanta-Juventus
“Ho cantato perché so di saper cantare ma onestamente era talmente tanto l’entusiasmo e il casino che non capivo nulla. Ma la voglia di cantare e di non ascoltare era tanta perché ne valeva la pena. Era un’esperienza da fare che mi mancava” – ha affermato il cantante. “Se ho steccato? Sì, lo ammetto, lo dico io per primo anche perché se n’è andata un po’ la voce e – quando non senti – la voce se ne va per affari suoi”. – ha aggiunto in riferimento all’esecuzione dell’Inno di Mameli allo stadio Olimpico prima della finale di Coppa Italia.
‘Era tanto il casino che non capivo nulla, ad un certo punto non sentivo nulla e la voce è andata per affari suoi’
“L’entusiasmo è cosa pazzesca, ti rimane impresso nella memoria. Cantare in uno stadio tra i tifosi? Se è un concerto i tuoi fan vengono per vedere te, allo stadio vengono per vedere due partite e c’è una parte contro l’altra, cosa inevitabile. Se la rifarei questa esperienza? Senza dubbio sì, però so che è ardua. Che cosa si prova a fare le cose impossibili mi piace provarlo sulla mia pelle” – ha sottolineato Al Bano. “Ormai ho capito che c’è una parte dell’Italia che stravede per me e un’altra che non mi sopporta, ma questo è successo anche a Cristo figuriamoci a un povero cristiano come me”.