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28 Giugno 2019 - 10:51L’operazione di sfollamento prima e la demolizione poi con ritardo causato da un anziano che non voleva lasciare l’abitazione. Il Ponte Morandi di Genova, o meglio quel che resta del ponte della morte, è stato demolito. Alle 6 di mattina oltre 3400 persone della zona di via Fillak, in previsione dell’esplosione controllata delle pile 10 e 11. I residenti potranno rientrare in casa soltanto questa sera dopo le 22 ma in molti sono partiti per trascorrere il week end fuori mentre la maggior parte si è recata a lavoro. “Non voglio neanche vederla l’esplosione. Quel ponte ha causato troppo dolore, il mio pensiero va soltanto alle famiglie delle 43 vittime” – ha riferito un residente.
Esplosione Ponte Morandi, anziano non voleva abbandonare l’abitazione: scoppio ritardato di quaranta minuti
Alle 9:15 è stata disposta la chiusura della metropolitana di Genova dopo il ritardo provocato dall’anziano che non voleva lasciare l’abitazione. Alle 9:40 l’esplosione con il ponte che è venuto giù in un batter di ciglia. Un enorme polvere bianca si è sollevata e per alcuni minuti ha sovrastata l’area di via Fillak. Il crollo è stato ripreso da tre droni per fornire ulteriore materiale ai periti che si stanno occupando dell’inchiesta giudiziaria. In precedenza l’Arpal aveva terminato il posizionamento dei filtri per il monitoraggio di polveri e fibre di amianto che verrà avviato successivamente all’abbattimento delle pile 10 e 11 del Ponte Morandi.
L’aria aspirata dalle pompe a intervalli di 3 ore verranno analizzate dagli specialisti di Arpal e del centro amianto dell’Asl 3 nel laboratorio dove si trova il Sem, il microscopio a scansione elettronica. “E’ una giornata importante per Genova. Significa che il cantiere del Ponte sta andando avanti ed è una giornata molto importante anche per il suo valore simbolico. È un’altra promessa mantenuta” – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.