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14 Marzo 2024 - 19:09“É partito da qui sei anni fa come lavapiatti, si è sempre comportato benissimo, è sempre stato puntuale e ha fatto carriera: adesso è diventato lo chef dei secondi“. Così Mario Campo, titolare del Ristorante Pasticceria Siciliano ‘Cirisiamo’ di Modena dove lavora il 23enne guineano Idrissa Diallo che mercoledì 13 marzo è stato arrestato e colpito con dei pugni da un carabiniere. Nelle ore successive è stato medicato al pronto soccorso.
Idrissa Diallo arrestato e preso a pugni da un carabiniere, il ristoratore: ‘É arrivato con il barcone ed ha fatto carriera’
“Sostituisco io perché é dovuto andare in ospedale. Lo faccio più che volentieri perché se lo merita. É arrivato col barcone, ha preso la protezione internazionale e attraverso l’assistente sociale è arrivato a lavorare qui. É un grande lavoratore, sempre educato e rispettoso” – aggiunge Campo. Il fermato è stato rilasciato in attesa dell’udienza del 18 aprile. É difeso dall’avvocato Barbara Bettelli.
Il giovane ha spiegato a La Stampa perché ha reagito al momento del fermo. “Perché non avevo fatto assolutamente niente e non volevo essere arrestato. Sono in Italia da sette anni e non ho mai avuto problemi con la legge. Niente droga, non tiro tardi, ho sempre lavorato” – ha raccontato Idrissa Diallo sottolineando che è stato fermato mentre era alla fermata dell’autobus.
Il 23enne: ‘Ho reagito perché non avevo fatto assolutamente niente, solo in Libia mi hanno trattato così’
“I carabinieri si sono avvicinati per chiedermi i documenti. Io con me non li avevo, stavo andando a lavorare, sono un aiuto cuoco. Gli ho detto che abitavo lì vicino e avrei potuto chiamare un amico perché li portasse, ma loro hanno smesso di ascoltarmi e mi hanno trascinato verso la macchina”.
Sul danneggiamento all’auto ha ribattuto che è stato il carabiniere che lo strattonava a colpirla involontariamente. Il 23enne guineano è deciso a sporgere denuncia nei confronti del militare. “Solo in Libia mi hanno trattato così”.