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22 Febbraio 2024 - 20:55Avrebbe provocato la morte di una prozia di 80 anni, Maria Basso, facendole ingerire degli spaghetti che la donna non avrebbe dovuto mangiare, dovendosi alimentare solo di cibo tritato, per fare ricondurre il decesso a causa naturale e potere beneficiare della sua eredità. Il decesso risale al 16 dicembre 2022.
Maria Basso poteva assumere solo cibo tritato, la pronipote è accusata di aver provocato il decesso per beneficiare dell’eredità
È l’accusa contestata dalla Procura di Catania a una pronipote di 58 anni della vittima, che è stata arrestata dai carabinieri della stazione di Aci Castello e posta ai domiciliari, con l’uso del braccialetto elettronico, per circonvenzione di incapace e omicidio aggravato.
“Le indagini dei Carabinieri della stazione di Aci Castello hanno permesso di fare piena luce sulla morte dell’80enne per cui è stata arrestata una pronipote di 58 anni, accusata di averne causato il decesso per ottenere la sua eredità” – così il capitano Domenico Rana, comandante della compagnia dell’Arma di Acireale, nel catanese.
Maria Basso, la morte giallo dell’80enne dopo aver mangiato gli spaghetti: il viaggio da Asiago a Catania
“Fondamentali sono state le dichiarazioni della donna, acquisite dai Carabinieri in punto di morte, il giorno prima del decesso. Ci hanno permesso di ricostruire che lei era stata portata fuori a pranzo dalla pronipote e aveva mangiato un piatto di spaghetti e un dolce, che ne avrebbero poi provocato la morte” ha spiegato il capitano Rana.
‘Prima di morire la donna ci disse che la pronipote le aveva fatto mangiare un piatto di spaghetti e un dolce’
Gli inquirenti contestano “l’attuazione di un progetto criminale” che sarebbe stato realizzato “facendo dapprima sottoscrivere all’anziana una procura generale e un testamento pubblico con cui, revocata ogni precedente disposizione che prevedeva il lascito a enti di beneficenza, la istituiva quale unica erede universale”. L’eredità di Maria Basso è stimata in circa 500mila euro, tra soldi e gioielli.
Custoditi in banca ad Asiago dove la pronipote si sarebbe recata per chiedere di averne accesso, ma ottenendo una risposta negativa e una segnalazione in Procura da parte dell’istituto di credito. Una ricostruzione contestata dall’indagata che, difesa dagli avvocati Carmelo Peluso e Lino Rovetta, si professa innocente e anzi, sostenendo, le avrebbe dato “le cure di cui aveva bisogno” e dato da mangiare solo “cibo spezzettato, come le era somministrato nella Casa di riposo in cui era ospitata”
La procura generale e il testamento con la quale la 58enne veniva nominata erede universale di un patrimonio da 500mila euro
L’inchiesta, sfociata anche in un’accusa per omicidio, era stata avviata per circonvenzione di incapacità dalla Procura di Vicenza nel dicembre del 2022 dopo la denuncia di un cugino di primo grado dell’80enne, l’ingegnere Mario Basso, che assistito dall’avvocato Stefano Rigoni Stern aveva presentato un esposto dopo la ‘scomparsa’ della parente da Asiago, dove viveva.