Salernitana, Inzaghi non accetta le scuse di Sabatini: ‘Servono a poco dopo aver tagliato una testa’

“Il momento della separazione è sempre complicato, specie quando si subisce la decisione. Salerno in pochi mesi mi è entrata dentro. In giro per le strade, tifosi e gente comune mi fermano, con rammarico e dispiacere, per un saluto, una foto, una stretta di mano”.

Filippo Inzaghi si congeda dalla Salernitana con un affettuoso saluto ai tifosi e con taglienti stoccate al club ed al dg Walter Sabatini che pure si era scusato con lui nella conferenza stampa di presentazione di Liverani per il ritardo – non dipeso da lui – con il quale sono arrivati i rinforzi.

Filippo Inzaghi saluta i tifosi della Salernitana sui social: ‘Mi sono dimesso due volte per scuotere l’ambiente’

“L’unica parola che ora sento di dire dal cuore è: ‘grazie’. Per l’accoglienza, la stima e la fiducia. Non sento il peso di un fallimento, sento la debolezza di debolezza una missione incompiuta non per mia volontà, assieme al grande senso di responsabilità per una città e una tifoseria tra le più belle d’Italia. Confermo che per due volte ho provato a scuotere l’ambiente dall’interno, paventando le mie dimissioni ma sono sempre stato persuasivo a continuare perché infondo anche per me vale una sola frase: ‘Fino alla fine'” – ha aggiunto SuperPippo confermando i rumors dei giorni scorsi sulle dimissioni respinte da Iervolino.

Liverani è il nuovo tecnico della Salernitana, Sabatini punta su un suo pupillo

“Ho sposato il progetto con trasparenza e quest’ultima è ciò che avrei voluto, soprattutto sul mercato che, a mio avviso è stato tardivo e non in linea. A poco servono oggi le frasi consolatorie del direttore Sabatini, anche perché non vedo il senso di chiedere scusa su un proprio errore e tagliare la testa ad un altro” ha sottolineato Inzaghi che non aveva mai espresso lamentele sulla questione se non nelle battute finali della sua avventura alla Salernitana.

‘Mercato tardivo e poco in linea, a poco servono le frasi consolatorie di Sabatini’

“Io vivo per il calcio e per la lealtà che mi ha insegnato è per questo che amo la tifoseria, perché è leale e purtroppo è ciò che vorrei anche all’intero dell’ambiente ma forse sono utopico. Infine a poco servirebbe dire che la Dea bendata con noi ha girato la testa da un’altra parte. Ora spero tutto ritorni a girare come la piazza merita e auguro ai miei giocatori di continuare il percorso di crescita iniziato 3 mesi fa assieme! Li abbraccio tutti con affetto, vi abbraccio tutti con affetto e sempre ‘macte animo’”.