Naro, due donne trovate morte: ‘Vivevano un po’ sopra le righe’, si indaga per duplice omicidio
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Ha gettato la figlia di 5 anni dal terrazzo al primo piano e poi ha tentato il suicidio lanciandosi a sua volta nel vuoto. E’ successo la notte scorsa a Cinto Caomaggiore, in provincia di Venezia, dove l’uomo, separato dalla moglie, aveva in affido in questi giorni di festa la piccola.
Si è lanciato con la bimba di 5 anni dal balcone al primo piano: trauma cranico e prognosi di 30 giorni per la piccola
La bambina è stata soccorsa e trasportata in ospedale a Treviso dove è ricoverata non in pericolo di vita e con una prognosi di 30 giorni. Ulteriori accertamenti sono stati disposti per il trauma cranico provocato dal violento impatto. L’uomo, 43 anni, è in ospedale piantonato dai carabinieri che stanno svolgendo gli accertamenti, coordinati dalla procura di Pordenone.
Bimba di 5 anni sgozzata in casa: il padre si è lanciato dal balcone a Courbevoie
É in stato di fermo, accusato di tentato omicidio. “Siamo in attesa di capire dall’ospedale le condizioni psicofisiche dell’autore di questo gesto” – ha detto il procuratore facente funzioni di Pordenone, Maria Grazia Zaina, in riferimento a quanto accaduto la notte tra il 4 e il 5 gennaio a Cinto Caomaggiore. A lanciare l’allarme sono stati i vicini di casa dell’uomo che hanno chiamato i soccorsi del 118. Secondo le prime informazioni, è separato dalla moglie e aveva in affido la bambina per il periodo delle vacanze natalizie.
Il papà separato è in stato di fermo per tentato omicidio, l’allarme lanciato dai vicini: ‘Dopo la caduta camminava in giardino’
“Quando ci siamo affacciati, dopo aver udito dei tonfi fragorosi, l’uomo camminava nel giardino e pronunciava frasi sconnesse: non sembrava essere presente a se stesso, ma non pareva nemmeno ferito dopo la caduta“.
Lo hanno riferito, ai carabinieri della Compagnia di Portogruaro (Venezia), i vicini di casa dell’uomo di Cinto Caomaggiore che ha gettato la figlia di cinque anni dal terrazzo del primo piano prima di tentare il suicidio. La piccola è sempre rimasta cosciente ed è stata trasferita d’urgenza, con l’ambulanza, all’ospedale, di Treviso. L’elisoccorso notturno era infatti inutilizzabile, a causa della nebbia fitta.
