Sibilla Barbieri morta in Svizzera con il suicidio assistito dopo il no dell’Asl: ‘Ho i 10mila euro e gli altri?’

La regista e l’attrice Sibilla Barbieri, malata oncologica terminale, è morta in Svizzera dove era arrivata per potersi sottoporre al suicidio assistito. 

L’attrice e regista Sibilla Barbieri si è sottoposta al suicidio assistito in Svizzera dopo il no dell’Asl

La notizia è stata divulgata dall’associazione Coscioni. La donna, che era anche consigliera dell’associazione aveva deciso di intraprendere il viaggio all’estero in seguito al diniego della Asl romana cui apparteneva di usufruire dell’aiuto medico alla morte volontaria. 

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A metà settembre, ricorda l’associazione Coscioni, la struttura sanitaria aveva comunicato la propria decisione, spiegando che Sibilla Barbieri non possedeva i quattro requisiti previsti dalla sentenza Cappato\Dj Fabo della Corte costituzionale per poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita. 

“Questa è una discriminazione gravissima tra i malati oncologici e chi si trova anche in altre condizioni non terminali”.  In particolare la commissione medica ha ritenuto che alla donna mancasse il requisito della dipendenza da trattamento di sostegno vitale. 

L’ultimo videomessaggio: ‘Io ho i mezzi, ma questa è una grave discriminazione a cui lo Stato dovrebbe porre rimedio’

“Ho deciso liberamente e consapevolmente di ottenere aiuto dalla Svizzera, possiedo i 10mila euro necessari e posso ancora andarci fisicamente anche se sono al limite. Ma tutte le altre persone condannate a morire da una malattia e che non possono perché non hanno mezzi e sono sole, o che non hanno le informazioni? Questa è una grave discriminazione a cui lo Stato dovrebbe porre rimedio” – l’ultimo video messaggio di Sibilla Barbieri , regista romana di 58 anni morta con il suicidio assistito in Svizzera. “Voglio ringraziare l’associazione Coscioni, i disobbedienti e voi per avermi ascoltato al posto dello Stato”.