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Scontro Amalfi, il comandante del veliero: ‘Lo skipper gridava sono finito, le lacrime dei bambini’

Due bambini abbracciati su una panchina al porto di Amalfi ancora ignari del tragico destino della madre, la 45enne editrice Adrienne Vaughan morta nella collisione tra una barca e il veliero Tortuga.

Tony Gallo ha ricostruito i drammatici momenti dell’impatto tra la barca e il veliero Tortuga davanti al Fiordo di Furore

Un’immagine che resterà per sempre impressa nella mente di Tony Gallo, comandante e armatore del Tortuga che in un’intervista a Il Messaggero ha ricostruito i terribili istanti dell’impatto. Un violento scontro che si è consumato intorno alle 17:40 a largo del Fiordo di Furore dopo che l’imbarcazione era partita dall’isola Li Galli.

“Ho visto questa imbarcazione venire verso di noi, ho provato a virare, spegnere i motori e ad andare indietro ma l’impatto è stato inevitabile”. In un primo momento chi era sul veliero non si è reso conto dell’accaduto poi le grida provenienti dal mare hanno richiamato l’attenzione dei turisti.

‘Ho visto l’imbarcazione venire verso di noi, ho provato a virare e spegnere i motori ma l’impatto è stato inevitabile’

In mare c’erano la 45enne esamine, ma ancora viva, e la figlia. “Abbiamo lanciato i salvagenti e miei marinai si sono tuffati in mare. A bordo c’erano dei medici ma i soccorsi sono arrivati rapidamente ed hanno recuperato la donna mentre la ragazzina è tornata sulla barca ed è andata ad abbracciare il fratellino che piangeva. Era molto spaventato, piangeva tanto”.

‘Colpo di sonno? Lo skipper era esaltato’, non dimenticherò l’immagine dei due ragazzini in lacrime al porto’

Poi le parole dello skipper, il 30enne Elio Persico. “Era ferito e si teneva la testa tra le mani. Gridava sono finito. Non vi ho visto… Un colpo di sonno? Assolutamente era esaltato, forse ha inserito il pilota automatico che per qualche motivo si è disinnescato o ha perso il controllo dell’imbarcazione. Una manovra suicida”. E poi il pensiero ai figli di Adrienne Vaughan abbracciati e in lacrime sulla panchina del porto di Amalfi. “Ho due figli di quell’età, ho rivisto i miei ragazzi”.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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