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15 Luglio 2023 - 17:04In gran segreto Michela Murgia è convolata a nozze con l’attore e regista Lorenzo Terenzi. Come sottolineato dalla scrittrice non è stato il matrimonio che aveva sempre sognato. “Non fatemi gli auguri” – ha sottolineato sul profilo social dove ha comunicato ai suoi follower di aver pronunciato il sì più dolce.
Michela Murgia si è unita in matrimonio con Lorenzo Terenzi in articulo mortis: ‘Non fatemi gli auguri’
“Qualche giorno fa io e Lorenzo ci siamo sposati civilmente. Lo abbiamo fatto “in articulo mortis” perché ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa, entro ed esco dall’ospedale e ormai non diamo più niente per scontato”. Così sul profilo Instagram la scrittrice Michela Murgia che qualche mese fa aveva raccontato la sua battaglia contro un tumore.
“Lo abbiamo fatto controvoglia: se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo. Niente auguri, quindi, perché il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere.
Michela Murgia malata di tumore: ‘Spero di morire quando Meloni non sarà Premier’, la replica
Tra qualche giorno nel giardino della casa ancora in trasloco daremo vita alla nostra idea di celebrazione della famiglia queer. Le nostre promesse non saranno quelle che siamo stati costretti a fare l’altro giorno” – ha aggiunto Michela Murgia in riferimento alle nozze con Lorenzo Terenzi.
‘Se avessimo avuto un altro modo per garantirci non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale’
“Vogliamo condividerlo a modo nostro e lo faremo da questo profilo, senza giornalisti o media vari. Il nostro vissuto personale, come quello di tutti, oggi è più politico che mai e se potessi lasciare un’eredità simbolica, vorrei fosse questa: un altro modello di relazione, uno in più per chi nella vita ha dovuto combattere sentendosi sempre qualcosa in meno “.
La famiglia queer escritta da Murgia, nel «gergo cohousing», sarebbe chiamata «comunità intenzionale», ovvero una rete di persone, dove le relazioni contano più dei ruoli. “Parole come compagno, figlio, fratello non bastano a spiegarla” – ha rimarcato più volte la scrittrice. Non va inquadrata neanche incastrata in un modello di rapporti intimi liberi.
Il modello della famiglia queer della scrittrice
“Nella famiglia cosiddetta tradizionale i sentimenti sono vincolati ai ruoli, mentre nella queer family è esattamente il contrario: i ruoli sono maschere che i sentimenti indossano quando e se servono, altrimenti meglio mai. Usare categorie del linguaggio alternative permette inclusione, supera la performance dei titoli legali, limita dinamiche di possesso, moltiplica le energie amorose e le fa fluire”.