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27 Giugno 2023 - 20:47“Sono distrutto e addolorato per quello che è successo“. Lo youtuber Matteo Di Pietro dei TheBorderline ha risposto alle domande del Gip Angela Girardi nell’interrogatorio di garanzia di martedì 27 giugno.
Matteo Di Pietro ha risposto alle domande del Gip: ‘Distrutto e addolorato per quello che è successo’
Il 21enne è accusato dell’omicidio stradale di Manuel Proietti, 5 anni, ed è ristretto agli arresti domiciliari. “La mia vita è rovinata. Vorrei tornare indietro, ma non è possibile”.Di Pietro è giunto in camicia azzurra e pantalone beige a piazzale Clodio assieme al suo avvocato, il difensore Antonella Benveduti. “Questa è una tragedia per tutti.Il mio assistito è distrutto, sconvolto così come la famiglia di Manuel: ci sono due famiglie distrutte” – ha detto il legale.
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Ma il giudizio su Matteo di Pietro nell’ordinanza di custodia cautelare con cui il gip ha disposto i domiciliari parla di “un’indole trasgressiva” e di una personalità “non tranquillizzante”: Gli amici di Matteo Di Pietro, il gruppo di youtuber di The Borderline, hanno raccontato che già il giorno prima gli chiedevano di “andare più piano con la Lamborghini”. Nell’auto erano in cinque e almeno due erano intenti a registrare dei video utilizzando il cellulare e una GoPro. “Lui sapeva di essere ripreso ma non interagiva con la telecamera” – hanno raccontato ai carabinieri e agli agenti della polizia locale che stanno conducendo le indagini.
Parlano gli youtuber dei The Borderline che erano in auto con il 21enne: ‘Ha provato a frenare’
“Ero seduto sul sedile centrale posteriore della Lamborghini non guardavo la strada perché mi stavo riprendendo con le telecamere e rivolgevo domande a chi era con me: ‘a chi piace questa macchina?’ e poi dopo avere finito ho chiesto a Matteo di andare piano. Ho avuto la percezione che stessimo viaggiando ad una velocità tra 50 e 100 km orari”. – ha detto il testimone.
Nel documento del giudice è citato anche il racconto della ragazza che era accanto al guidatore. “Ho chiuso gli occhi per la paura e l’ultima immagine che mi è rimasta impressa è quella della macchina orizzontale ferma davanti a noi. Matteo non andava sicuramente a 40 km orari ma nemmeno eccessivamente veloce e una volta vista la Smart ha provato a frenare. Dopo l’impatto sono scoppiati entrambi gli airbag. Sono scesa per ultima dalla macchina perché la portiera era bloccata dalla Smart e immediatamente ho prestato assistenza al piccolo Manuel”.