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Alla vigilia della Festa della donna si è consumato un nuovo femminicidio a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. Una donna di origini ucraine è stata ucciso dal compagno, connazionale, con il quale da tempo il rapporto era diventato conflittuale.
Femminicidio Rosarno, il corpo ritrovato dal proprietario dell’appartamento in cui viveva la coppia ucraina
Una relazione complicata dai fumi dell’alcol visto che, secondo i primi riscontri, entrambi ne abusavano. Il corpo della vittima è stato scoperto nel pomeriggio di martedì 7 marzo dal proprietario dell’appartamento di via Medmea dopo una telefonata anonima. Erano immigrati regolari e da tempo si erano stabiliti a Rosarno con l’uomo che lavorava stabilmente in una ditta del luogo. Dopo aver ucciso la donna si è dato alla fuga ma nella notte è stato rintracciato dalla polizia nelle campagne del comune calabrese.
L’uomo è stato fermato nella notte dopo una breve fuga: le liti erano frequenti
Dopo il primo esame del medico legale è emerso che sul corpo della donna sono stati riscontrati molti segni di violenza e di colluttazioni anche pregresse. L’uomo l’avrebbe uccisa spingendola con forza contro il cuscino fino a soffocarla. Le indagini relative al femminicidio sono condotte dagli agenti del Commissariato di Gioia Tauro con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi.
Gli inquirenti hanno ascoltato i vicini che hanno raccontato di accese e frequenti liti. Particolare che spiegherebbe le ferite pregresse riscontrate sul corpo della 35enne ucraina.
