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L’industria italiana del gambling rischia di dover affrontare nuove tasse

L’industria del gioco d’azzardo legale in Italia rischia di dover affrontare una tassazione ancora più aspra. Nonostante la percentuale delle tasse sulle vincite è stata aumentata di recente, è quasi certo che con il nuovo Governo ci sarà un ulteriore incremento. L’aumento è previsto tra il 3 e il 5 per cento in questo caso. Una somma relativamente bassa ma che ha comunque il suo impatto. Ancor di più, se pensiamo che in 10 anni c’è stato un incremento delle tasse sul gioco di quasi il 20 per cento.

Stretta sull’industria del gioco

Come già menzionato, è da qualche tempo che in Italia si sta aumentando la tassazione. Il settore del gioco non pare aver avuto troppi problemi a seguito di questo ma il nuovo provvedimento, però, rischia di diventare più che altro punitivo per i giocatori stessi.

Per esempio, se dovessi vincere alle slot più di 500 euro, sappi che dovrai condividere fino a un quarto della vincita con lo stato. A proposito di slot machine sul sito web Casinotopitaly.com puoi trovare bonus free spin e chissà? Magari riuscirai a vincere qualcosa al casinò prima che entri in vigore la nuova tassazione.

A parte ciò, ad avere un peso sono anche altre motivazioni. In particolare, c’è da considerare che alcuni politici tendono a vedere il gioco come un problema gravissimo. Il che ha motivazioni puramente politiche più che realmente riscontrabili nella realtà.

Tutti sono d’accordo sul fatto che bisogna sempre giocare responsabilmente e per piacere non per ossessione. Ciò, però, non significa che i governi debbano vedere i prodotti di gioco tipo scommesse o casinò come un male assoluto. Anzi, pensare solo a questo, di certo non risolverà i veri problemi della nostra nazione.

Quali sono i regimi fiscali applicabili?

Andiamo a vedere come bisogna comportarsi col fisco. In termini di tassazione fiscale, bisogna iniziare col differenziare tra casinò AAMS e non-AAMS. Nonostante la percentuale sia la stessa, la tassa sulla vincita viene raccolta in maniera diversa.

Nel caso delle piattaforme autorizzate dal Monopolio di Stato, la vincita che arriva al giocatore è già tassata a monte. Ciò significa che le tasse sono applicate direttamente dal casinò online e il vincitore non deve far niente dal punto di vista fiscale. Questa è probabilmente, la situazione più semplice da gestire per i più.

Se, invece, si vince in un sito privo di autorizzazione, allora è il giocatore ad essere obbligato a dichiarare la vincita. Per dirla in maniera semplice, i soldi vinti vengono considerati reddito e vanno quindi dichiarati di conseguenza. In casi del genere, è bene capire come fare o rivolgersi a uno specialista per ricevere assistenza.

Come e se ciò cambierà con la legge di bilancio, al momento, non è ancora chiaro. Le regole in questione non dovrebbero essere differenti. Comunque, è sempre meglio assicurarsene per evitare guai. Ricorda anche, però, che fino a ora vengono tassati i premi a partire da 500 euro.

Gli italiani amano il gioco d’azzardo

Che ci siano nuove tasse o meno, gli italiani amano giocare. La spesa per il gioco d’azzardo legale ha avuto aumenti importanti. In particolare, slot machine, gratta e vinci, scommesse e casino online (poker incluso) sono stati i giochi ad avere la diffusione maggiore. Per di più, c’è da segnalare anche la crescente propensione al gioco telematico che ha ormai superato quello fisico.

Insomma, come suggerito dal rapporto annuale dell’AADM, il mercato del gambling aumenta in maniera costante al di là di tutto. Il business ha un giro di mercato di svariati miliardi di euro ed è stimato che, nel 2022, ci sia stato un incremento del 30 per cento della raccolta.

A prescindere da questi dati, l’amore per il gioco non lo scopriamo oggi. Da sempre c’è stato un po’ il mito dell’azzardo, della scommessa. Basti pensare che siamo stati i primi al mondo a creare un casinò, a Venezia nel 1600. Oppure, a quanti film e libri sono stati scritti sull’argomento, sia in termini seri che scherzosi. Così come il nostro vocabolario è pieno di riferimenti. Per esempio, fare “tombola”, “tredici” o “un terno al lotto” per indicare eventi fortunati della vita quotidiana.

Conclusione

Nonostante la crescente tassazione, il gioco ha visto un incremento di entrate e di giocatori nuovi. È del tutto probabile che, anche per questo, l’attuale governo ha deciso di aumentare ulteriormente l’imposta riservata a questo settore. Specialmente riguardo i premi oltre i 500 euro, i fortunati potrebbero lasciare un quarto del loro guadagno nelle casse dello stato.

Ci sono sempre state polemiche circa la tassazione nel nostro paese. Ancor di più quando il bersaglio sono attività popolari e legate al divertimento. Fortunatamente, però, non c’è alcun divieto riguardo il gioco, come qualcuno di più estremo vorrebbe. A ogni modo, questa eventuale mossa del governo rischia di pesare più sui cittadini che altro. Anche se l’industria non avrà certo benefici da questo tipo di proposta, in proporzione, saranno le persone comuni a pagarne le spese più alte.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

1 Comment

  1. Pio Butto ha detto:

    La nuova tassa rischia di avere un impatto notevole sull’industria dei giochi e su noi giocatori. Per esperienza personale, anche un piccolo aumento dell’imposta si fa sentire, poiché le tasse aggiuntive sottraggono parte dei profitti. Spero che il governo prenda in considerazione il punto di vista dei giocatori e garantisca che la regolamentazione rimanga equa, in modo che si possa continuare a giocare in modo responsabile.

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