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11 Gennaio 2023 - 23:32É morto dopo dieci giorni di agonia all’ospedale Moscati di Avellino. Roberto Bembo era arrivato in condizioni disperate al nosocomio irpino dopo essere stato raggiunto da tre fendenti all’alba di Capodanno a Mercogliano al culmine di una discussione per un posto auto.
Il ventenne è deceduto al Moscati dopo dieci giorni di agonia: la lite per il posto auto e i tre fendenti
Il decesso è stato dichiarato nella serata di mercoledì 11 gennaio dopo il periodo di osservazione di sei ore, previsto dai protocolli, per accertare la morte cerebrale. Inconsolabili i genitori, increduli gli amici del giovane che fin dal giorno dell’aggressione hanno presidiato la struttura ospedaliera nella speranza di ricevere notizie confortanti sulle sorti del giovane.
Roberto Bembo era arrivato in condizioni disperate al Moscati dopo le tre coltellate sferrate dagli aggressori. In particolare il giovane aveva perso sangue per la profonda ferita riportata alla gola ed era giunto in ospedale in arresto cardiaco. I medici erano riusciti a rianimarlo e ad operarlo ma, nonostante ciò, il ventenne non è riuscito a riprendersi fino alla ferale notizia che ha sconvolto la comunità di Mercogliano.
Si aggrava la posizione degli aggressori, davanti al Gip avevano ammesso le proprie responsabilità
Con il decesso di Bembo si aggrava la posizione degli aggressori, Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo, entrambi di 23 anni, che si erano costituiti la sera del 1° gennaio. Iannuzzi aveva colpito il 20enne con fendenti al torace, all’addome ed al collo mentre Sciarillo aveva sferrato un colpo al volto con un tirapugni.
I due, che ora rispondono di omicidio, hanno ammesso le proprie responsabilità durante l’interrogatorio davanti al Gip Paolo Cassano sottolineando di essere stati provocati. Coinvolto nella vicenda Daniele Sciarillo, 30enne fratello di Luca, ai domiciliari perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti.