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Storica semifinale Marocco, onda rossa da corso Buenos Aires a Milano a Piazza Garibaldi a Napoli: accoltellato tifoso

Dopo 8′ interminabili minuti il Marocco ha scritto la storia del calcio superando il Portogallo diventando la prima nazionale africana a conquistare l’accesso alle semifinali di Coppa del Mondo. Forse non sarà un caso che l’impresa, non casuale, sia riuscita in Qatar, in terra islamica.

La festa a Bologna
Tripudio a Firenze

Il Marocco è la prima nazionale africana a centrare le semifinali della Coppa del Mondo

Per un attimo storiche rivalità sono state messe da parte per celebrare l’orgoglio maghrebino. E la festa si è scatenata anche in Italia dove la comunità marocchina è ben radicata da tempo. Fuochi d’artificio, fumogeni e caroselli in Corso Buenos Aires a Milano. L’unica nota stonata all’altezza di via Tunisia dove un uomo originario dell’est europeo ha accoltellato alla gola un tifoso marocchino che stava tentando di dirimere una discussione. L’uomo è stato trasportato in codice rosso dal personale del 118. Non sarebbe in pericolo di vita.

Scenario analogo in Corso Giulio Cesare, nel cuore della Torino multietnica. La marea rossa ha invaso Piazza Maggiore a Bologna con caroselli che si sono snodati lungo le principali arterie cittadine.

Il Narghilè per esorcizzare i lusitani, Coso Giulio Cesare a Torino e Piazza Maggiore a Bologna in estasi

Al circolo Khalifa Shisha Lounge si è riunito il popolo nordafricano che ha sofferto ed esultato mentre Cristiano Ronaldo entrava nel ventre dello stadio tra le lacrime per l’amaro epilogo del suo ultimo mondiale. Il fumo di Narghilé ha accompagnato la lunga serata di festa marocchina.

Firenze le comunità marocchine hanno festeggiato in centro storico e in piazza Santa Maria Novella, di fronte alla stazione. A Livorno festa grande in piazza della Repubblica tra petardi e fumogeni. Tripudio nordafricano a Centocelle, a Roma. Fuochi d’artificio a Napoli in Piazza Garibaldi e gioia incontenibile per il trionfo di Sofyan Amrabat e soci. Marocchini in strada anche in Calabria e in Sicilia.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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