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3 Novembre 2022 - 19:43Un 63enne, Evaristo Scalco, ha imbracciato arco e freccia nella tarda serata di martedì 1° novembre ed ha centrato e ucciso il 43enne peruviano Javier Alfredo Miranda Romero che stava rientrando a casa con un amico. Il dramma si è consumato a Genova in vico Mele, vicino Piazza De Franchi.
L’operaio Javier Alfredo Miranda Romero stava rientrando a casa con un amico dopo la serata in un locale
L’operaio edile aveva trascorso la serata in un bar dei via dei Quattro Canti di San Francesco dove aveva assistito alla sfida di Champions tra Liverpool e Napoli ed aveva festeggiato la nascita del primo figlio. Qualche brindisi di troppo e clima allegro che è proseguito anche in strada fino a quando il maestro d’ascia, rientrato a Genova dopo aver vissuto nel varesotto, ha perso le staffe perché non riusciva a dormire per i rumori che provenivano dall’esterno. Appassionati di archi e frecce ne ha preso una che aveva realizzato ed ha colpito al fianco Javier Alfredo Miranda Romero che lo stava riprendendo perché, secondo quanto riferito dall’amico, gli stava rivolgendo insulti razzisti: “Stranieri di m…” .
Il maestro d’ascia infastidito dagli schiamazzi, l’ha colpito all’anca con la freccia per i cinghiali
Dopo averlo colpito Scalco è sceso in strada a soccorrere la vittima caduto a terra dopo aver barcollato per pochi metri. Spezza la freccia e tenta di estrarla con una pinza e uno straccio bianco ma viene aggredito e allontanato dagli amici del peruviano. Nel frattempo sono stati allertati gli operatori del soccorso che l’hanno trasportato al Villa Scassi e poi all’ospedale San Martino dove è stato operato in piena notte prima per estrarre la freccia e poi per trapiantare il fegato. Nonostante ciò l’uomo è deceduto dopo poche ore. Secondo i primi accertamenti degli inquirenti (l’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Arianna Ciavattini) la freccia usata dal 63enne è utilizzata normalmente nella caccia al cinghiale.
Evaristo Scalco avrebbe pronunciato frasi razziste: ‘Ho perso la testa quando li ho visti urinare contro il muro’
E si tratta della tipologia più letale che Scalco aveva in casa, fra le circa sessanta che gli sono state sequestrate. L’uomo, che era appena rientrato da un viaggio di lavoro a Malta, ha rilasciato dichiarazioni spontanee. “Volevo solo dormire, non riuscivo. Ho perso la testa quando li ho visti urinare contro il muro. Ho gridato loro se fossero degli incivili. A quel punto mi hanno lanciato contro uno o due petardi. Non ho capito cosa fossero ma mi sono spaventato. Per questo ho usato l’arco ma non volevo uccidere”.