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7 Ottobre 2022 - 14:31Con Salerno è stato amore a prima vista. Gli ricordava un po’ la sua Boulogne-sur-Mer (Francia) con in più la passionalità di una tifoseria che l’ha fatto sentire in poco tempo un ‘pisciaiuó’ ad honorem. Salerno sarà l’ultima tappa dell’eccezionale carriera di Frank Ribery ma sarà anche la prima della sua nuova vita.
Ribery e la Salernitana, l’ultima tappa dopo aver vinto tutto con il Bayern e il Mondiale sfiorato: amore a prima vista
Gli scarpini tornerà ad indossarli solo per divertirsi e magari per ritrovarsi sul rettangolo verde in una nuova veste. Allenatore, collaboratore tecnico, forse dirigente. Sarà il tempo a dirlo, ora Frero, come lo chiamano i compagni, sta ancora metabolizzando una scelta che avrebbe voluto rinviare il più possibile.
A luglio si era presentato nel ritiro in Austria con l’entusiasmo di un ragazzino. Nelle amichevoli aveva regalato giocate d’alta scuola, sprazzi del suo immenso talento che l’ha portato a vincere tutto con il Bayern Monaco e ad un undici metri dal titolo mondiale con la Nazionale francese nel 2006. Quel giorno a far festa fu l’Italia con Simone Barone tra i magnifici di Lippi ed ora collaboratore tecnico di Nicola. Segnali che avevano entusiasmato i tifosi granata che non gli hanno fatto mai mancare il sostegno anche nei momenti più delicati (anche dopo l’incidente stradale a Capaccio Paestum).
Il ginocchio ballerino e il doloroso addio a 39 anni: resterà in granata come collaboratore tecnico
Trentasei minuti in campo con la Roma in quella che sarà la sua ultima gara ufficiale. Poi il nuovo stop, il ginocchio ballerino, i dubbi sull’intervento di pulizia, la voglia di non mollare fino alla scelta più dolorosa anticipata dal quotidiano Il Mattino: Ribery darà addio al calcio a 39 anni. Rescinderà il contratto e ne firmerà uno da collaboratore tecnico con la Salernitana. In granata ha disputato 25 partite impreziosite da tre assist. Le sue giocate hanno permesso alla squadra di raggranellare qualche punticino nel disastroso girone di andata (come a Venezia) della passata stagione che si sono rivelati fondamentali nel cammino salvezza.
Salerno si fermò per il Ribery day
Quel pomeriggio del 6 settembre 2021 la tribuna dello stadio Arechi di Salerno era gremita in ogni ordine di posto. Era di lunedì ma in tanti fecero i salti mortali per partecipare al Ribery day (forse ce ne sarà un altro per l’addio al calcio). Il fuoriclasse francese aveva detto sì alla Salernitana e il popolo granata era in visibilio. C’era chi faticava ancora a crederci e chi era riuscito a confezionare a tempo di record una maglia granata numero 7. Un popolo in visibilio al momento dell’ingresso in campo e le parole di un campione che aveva deciso di mettersi in gioco in un contesto complicato e in un club dal futuro incerto.
L’apporto fondamentale nel difficile girone di andata e il contributo prezioso nello spogliatoio: lo show in Austria
Con l’arrivo di Danilo Iervolino la svolta. Il patto con Walter Sabatini, il fondamentale ruolo nello spogliatoio e quella sofferenza negli ultimi istanti di gioco di Salernitana-Udinese quando chiedeva costantemente aggiornamenti sul risultato di Venezia-Cagliari. Poi la grande gioia per una salvezza che valeva quanto una Champions League. E poi a cantare come un salernitano verace: “Che ci posso fare se puzzo di pesce“. Mercì, monsieur Ribery.