Alessia Pifferi, il legale: ‘Presa per i capelli e aggredita in carcere, ha paura’
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6 Ottobre 2022 - 11:00Sono proseguite per tutte la notte le trattative tra i carabinieri e un uomo di origini straniere che si è barricato nel suo appartamento di Roncadelle, in provincia di Brescia, con il figlio di 4 anni dopo aver aggredito l’assistente sociale durante l’incontro protetto di mercoledì 5 ottobre a Rodengo Saiano.
Dopo ore di drammatiche trattative il papà fuori controllo ha aperto le porte agli agenti ed al Procuratore capo di Brescia intorno alle 10:30 di giovedì 6 ottobre. Il bimbo sta bene ed è tornato tra le braccia della madre che, nel frattempo, aveva raggiunto l’abitazione dell’ex.
L’uomo ha strappato il bambino all’assistente sociale durante l’incontro protetto a Rodengo Saiano
Al cittadino rumeno, il 35enne Marius Bruma, era stata concessa la possibilità di vedere il bambino dopo che gli era stato tolto l’affidamento dopo alcuni episodi violenti. L’incontro nel parco di via Santo Stefano doveva rappresentare la prima tappa di un percorso finalizzato a recuperare il rapporto con il ragazzino.
Durante l’appuntamento nell’area giochi del comune in Franciacorta l’uomo è andato in escandescenza con l’assistente sociale, una 36enne, quando gli è stato riferito che il figlio sarebbe stato affidato alla madre. A questo punto l’ha minacciato con una pistola, non si sa se vera o giocattolo, e poi l’aggredito strappandogli il bimbo di 4 anni dalle braccia per fuggire verso gli svincoli delle tangenziali.
Rintracciato in un appartamento a Roncadelle: notte di trattative e le rassicurazioni sulle condizioni del bimbo
La vittima dell’aggressione ha fatto scattare immediatamente l’allarme. Sul posto i carabinieri che hanno interrogato la donna e si sono messi sulle tracce del rumeno (con precedenti per violenza domestica) che è stato individuato in un appartamento di Roncadelle, a 20 chilometri dal luogo dell’appuntamento. Gli uomini dell’Arma hanno chiuso l’accesso all’area, in via Tien An Men mentre sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco, un’ambulanza e le squadre antiterrorismo Api (Aliquote di Pronto Intervento).
I negoziati sono andati avanti per tutta la notte con uno spiraglio di luce intorno alle 2 quando il papà del minore ha tranquillizzato i militari sulle condizioni del bimbo precisando che aveva bisogno di tempo. Sul posto è arrivato anche uno psicologo per cercare di far ragionare l’uomo. “Al telefono ci ha detto che il bimbo sta bene” – hanno riferito i carabinieri.
Nel frattempo è stato dato il via libera agli inquilini di lasciare il complesso residenziale per recarsi al lavoro o accompagnare i figli a scuola. Intorno alle 10:30 la fine dell’incubo per la madre del piccolo con il padre che ha aperto la porta ai carabinieri in lacrime. Il 35enne è stato arrestato. Sul posto era arrivato anche il legale dell’uomo (Alberto Scapaticci).