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Bimba di Napoli travolta e uccisa da una statua di marmo a Monaco: l’ipotesi degli inquirenti

Una bimba originaria di Napoli è morta schiacciata da una statua a Monaco di Baviera. Il tragico incidente si è verificato in un albergo con la piccola Lavinia Trematerra, napoletana di sette anni e figlia degli avvocati Michele Trematerra e Valentina Poggi, che è stata travolta e uccisa dall’opera in marmo.

Lavinia Trematerra schiacciata da una pesante statua di marmo a Monaco di Bavera sotto gli occhi dei genitori

Il padre della bambina è subito intervenuto con l’aiuto di un medico presente nella struttura ricettiva. La bambina è stata trasportata in ospedale, ma non c’è stato niente da fare per lei. Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta dalla polizia locale. Un fascicolo è stato aperto dalle autorità tedesche e l’inchiesta dovrà chiarire i motivi dell’incidente e le eventuali responsabilità.

La magistratura bavarese ha messo sotto sequestro lo spazio in cui è avvenuta la tragedia e la scientifica ha fatto tutti i rilievi del caso sulla statua e sul suo alloggiamento. Nel frattempo gli agenti di polizia hanno ascoltato i testimoni dell’accaduto, dunque gli ospiti dell’albergo, oltre ai genitori della bambina, ma anche i responsabili della struttura ricettiva che ospitava la famiglia napoletana da appena qualche giorno. 

Aperta un’inchiesta dalle autorità tedesche: la lastra di marmo non era ancora a terra

Secondo le prime informazioni, la statua (ma secondo alcuni si tratterebbe di una grossa lastra di marmo) non era ancorata a terra ed è caduta addosso a Lavinia mentre stava giocando con altri bambini. Secondo quanto si è appreso, la lastra sembra non fosse fissata al muro ma ancorata al suolo solo grazie alla mole. La lastra di marmo pesava diverse tonnellate e l’impatto non ha dato scampo alla bambina di 7 anni .

“Sei e sarai sempre il nostro angelo strappalacrime. Love of our life” – il commovente messaggio di addio che la mamma ha condiviso su Facebook che ha visto la figlia morire davanti ai suoi occhi. “La nostra vita è cambiata” – ha riferito l’avvocato Michele Trematerra ad uno dei colleghi che l’hanno contattato.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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