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Anna Safroncik, ansia e paura per il papà in Ucraina: ‘Fermano la gente per strada e la arruolano’

In Italia ma con il cuore e la testa nella sua Kiev. L’attrice Anna Safroncik sta vivendo giorni terribili da quando è partita l’offensiva della Russia in Ucraina. Il papà, un professore universitario, è nella capitale ucraina e i contatti sono costanti. Difficile lavorare e concentrarsi sulle attività quotidiane quando i tuoi cari sono in pericolo e puoi fare poco per poterli aiutare.

L’attrice ucraina: ‘Vivo nel terrore di un bombardamento notturno a Kiev’

“Grazie a Dio non sono cadute bombe su Kiev che questo è l’unico pensiero fisso. La preoccupazione è che la città venga attaccata durante la notte via aerea. Papà sta bene, è a casa sua ed è lui che da forza a me ed è davvero incredibile la sua forza, il suo senso di appartenenza. Riesce ad essere ottimista anche in una situazione del genere, mio padre è un grande uomo. Spero davvero che tutto questo finisca presto” – ha afferato Anna Safroncik su Instagram Stories. “Sento mio padre ogni ora per sapere come va. Sono angosciata e la scorsa notte ho faticato a dormire”.

Anna Safroncik: ‘Papà sta bene, è lui a dare coraggio a me: è un grande uomo’

L’attrice ha spiegato che sta vivendo una situazione surreale e che tutte le famiglie sono attaccate alla tv per comprendere cosa sta accadendo in Ucraina. “Aspettiamo tutti impotenti, di fronte ai terribili eventi”. Come tanti connazionali anche Anna Safroncik vorrebbe portare via il padre da Kiev. “Vige la legge marziale, e soprattutto qualunque uomo viene fermato per strada su territorio ucraino viene arruolato a forza.

Mi ha fatto sapere una mia amica che il marito è stato fermato mentre stava per raggiungerla. Gli hanno dato un minuto per salutarla poi gli hanno tolto i vestiti gliene hanno dati altri e lo hanno armato” – ha aggiunto l’attrice che teme che anche il padre possa essere arruolato per combattere con l’esercito ucraino.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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