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15 Febbraio 2022 - 13:49Un argento olimpico per entrare nella leggenda dello sci alpino. Probabilmente dopo l’infortunio di Cortina qualcuno avrà raccontato a Sofia Goggia di quella volta che Pirmin Zurbriggen, una leggenda dello sci alpino, recuperò in 18 giorni dalla rottura del menisco dopo aver vinto a Kitzbuhel. Il giorno dopo fu operato in artroscopia in clinica a Basilea. Era il 13 gennaio del 1985 ed in pochi avrebbero scommesso su una sua partecipazione ai mondiali di Bormio.
Nel 1985 Pirmin Zurbriggen conquistò il titolo iridato in discesa libera 18 giorni dopo l’operazione al menisco
Il fuoriclasse elvetico non si arrese, voleva essere in gara e il 2 febbraio 1985 era al cancelletto di partenza con un solo obiettivo: la medaglia d’oro che riuscì a strappare al compagno di squadra Peter Muller. A Pechino Sofia Goggia ha iscritto il suo nome al fianco del fenomeno Zurbriggen nel capitolo ‘imprese leggendarie’ nello sci alpino (e nello sport in genere). Per certi versi la fuoriclasse azzurra della discesa aveva una cima ancora più alta da scalare rispetto allo svizzero. La bergamasca aveva rimediato una lesione parziale del legamento crociato e mini frattura al perone.
Sofia Goggia a 16 centesimi dal record di Katja Seizinger, Nadia Delago: strepitoso bronzo e podio nel giorno giusto
In pochi erano pronti a scommettere su una sua partecipazione a Pechino 2022 ma lei, fin da subito, ha detto che ci avrebbe provato. Una settimana fa le sensazioni non erano buone dopo la prima sciata ma la forza di volontà della ventinovenne hanno abbattuto anche l’ultimo ostacolo 23 giorni dopo l’infortunio. Martedì 15 febbraio resterà una data da cerchiare in rosso per un argento vivo, come lei l’ha definito, che vale oro per un tripudio azzurro in discesa libera completato dal bronzo di Nadia Delago (primo podio in carriera). Sofia è arrivata a sedici centesimi dall’emulare l’impresa di Katja Seizinger, l‘unica a riuscire a bissare l’oro in libera.
Dopo aver dovuto rinunciare alla cerimonia di apertura Sofia Goggia avrebbe meritato di salutare Pechino come portabandiera azzurra in una cerimonia di chiusura che avrà un significato particolare per l’Italia con il passaggio di testimone a Milano – Cortina per i Giochi Olimpici del 2026.
In questa discesa c'è una lezione di vita. In questo argento c'è lo sport.
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) February 15, 2022
Sono immagini che 23 giorni fa non avremmo mai pensato di poter vedere. Poi si apre il cancelletto e parte la magia, quella di Sofia Goggia ? Only the Brave ???#SciAlpino | #Beijing2022 | #Goggia pic.twitter.com/e3aQr2rkd6
L’azzurra non sarà portabandiera, programma il rientro in Italia: ‘C’è una Coppa da conquistare’
La sciatrice ha già annunciato che lascerà la Cina giovedì 17 febbraio per rientrare in Italia per preparare le gare di Coppa del Mondo. “C’è una coppa di discesa da vincere”. Neanche il tempo di festeggiare l’argento olimpico che la bergamasca ha nel mirino un nuovo obiettivo. Di certo per la sua impresa avrebbe meritato di sfilare con il tricolore. Magari spera di riprendersi a Milano – Cortina quella bandiera che ha dovuto cedere all’amica Michela Moioli per prepararsi al meglio dopo l’infortunio.