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12 Novembre 2021 - 13:40La proverbiale puntualità dei treni in Giappone è nota, l’episodio di cui ci accingiamo a darvi conto ne è una riprova. La puntualità dicevamo, è proprio una prerogativa del sistema ferroviario giapponese. Basti pensare che se un treno tarda oltre i 5 minuti, ai passeggeri viene rilasciato un certificato che può essere utilizzato per giustificare il ritardo.
Proprio per questa sorta di culto della puntualità può accadere che anche un solo minuto di ritardo da parte del conducente di un treno costituisca una mancanza giudicabile sanzionabile.
Macchinista sbaglia binario, si rende conto dell’errore e riesce a rimediare ma il minuto di ritardo gli costa una multa
Stando a quanto si apprende, un macchinista nel giugno del 2020 è stato multato dalla compagnia ferroviaria West Japan Railway a causa del ritardo di un minuto dovuto a un contrattempo. A riferirlo è la Bbc News online. Riguardo alla vicenda, stando a quanto si apprende, l’uomo avrebbe dovuto guidare un treno vuoto per la stazione di Okayama, nel sud del Paese, ma è arrivato al binario sbagliato.
Quando si è reso conto dell’errore si è subito precipitato al binario giusto, ma non ha comunque potuto evitare questo ritardo di un minuto relativo alla partenza del treno e al suo arrivo in deposito. Lo stipendio a causa di questo errore gli è stato decurtato di 56 yen, ovvero 43 centesimi di euro. L’uomo è passato al contrattacco decidendo di fare causa all’azienda per cui lavora citandola al tribunale distrettuale di Okayama chiedendo un risarcimento di 2,2 milioni di yen pari a circa 17mila euro per danni psicologici.
L’uomo ha fatto causa alla compagnia ferroviaria: chiesti 17mila euro per danni psicologici
Nel maggio scorso, sempre in Giappone, si è verificato un caso simile quando il conducente di un treno ad alta velocità ha tardato per un minuto perché è dovuto correre in bagno per soddisfare un bisogno fisico impellente, lasciando la guida del treno a un dipendente non autorizzato.
In Italia certo siamo abituati alle snervanti attese dei treni, per cui al limite possiamo stupirci quando arrivano perfettamente in orario. D’altronde vi immaginate cosa potrebbe accadere se si applicasse lo stesso metro di giudizio anche nel nostro Belpaese?
Marco Troisi