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Alessio Todisco, da monaco di clausura a commesso: ‘Continuerò a servire Cristo’

Alessio Todisco

Alessio Todisco aveva scelto di servire il signore. Fin da adolescente frequentava la parrocchia con entusiasmo e rinunciare ad una serata al pub con gli amici o ad altri forme di divertimento non gli pesava. Ha preso i voti ed ha vestito gli abiti talari in un monastero di clausura. Dopo 15 anni Alessio ha compreso che si può insegnare la parola di Dio anche fuori da un convento, lontano da una parrocchia. L’unica cosa che conta è avere fede e cuore. Via la tonaca per iniziare un nuovo viaggio lontano da quelle mura in cui non si ritrovava più.

Alessio Todisco, la scelta di entrare in convento

“Sono cresciuto respirando l’armonia della pace familiare mentre il mondo intorno a me esplodeva di vitalità e di bellezza. Come tutti i bambini sono cresciuto, ho frequentato gli studi. Raggiunta l’età adolescenziale ho iniziato ad occuparmi di attività parrocchiali. All’età di vent’anni sento che il Signore mi chiama a vivere in modo diverso ed ho fatto discernimento con un padre spirituale il quale ha riconosciuto il seme di Dio nel cuore dell’uomo e dopo sono entrato in un monastero di clausura dove ho trascorso 15 lunghi anni come monaco” – spiega il 40enne pugliese originario di Bisceglie, provincia di Barletta-Andria-Trani (Puglia).

Con il trascorrere degli anni il cammino intrapreso è diventato sempre più tortuoso. “Una comunità difficile, fragile, una fraternità dentro la quale ho pianto tantissimo, mi hanno voluto bene a modo loro. In quel percorso ho imparato a conoscere la povertà degli uomini, l’ingiusta miseria a cui vengono costretti ma anche a conoscere Dio che come luce semplice e gentile abita da sempre la mia vita e la rischiara”.

L’addio all’abito talare, la passione per la musica

Alessio ha compreso che era il momento di svoltare. “Per mia scelta ho deciso di tornare a casa. Ero stanco e sfinito da situazioni che per me erano diventate insostenibili. Lungo il mio percorso ho visto altri fratelli andare via”. Lasciato il convento l’ex monaco ha continuato nella sua missione in nome del Signore e, una volta tornato a casa, si è dedicato alla musica. “Una valvola di sfogo per me e dentro la quale ho cercato me stesso, una sorta di terapia ad urto”. Non solo arte ma Alessio Todisco che si è rimboccato le maniche ed ha iniziato a lavorare come commesso. “Questa è la mia storia e a chi mi guarda stupito sorrido e lascio che entri nei miei occhi per guardare fino in fondo alla mia anima e lì scoprire il segreto: Dio”.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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