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28 Aprile 2021 - 19:05Il delitto dei fidanzatini di Avellino presenta ancora diversi lati oscuri. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire ogni dettaglio della sera dell’orrore al civico 253 di Corso Vittorio Emanuele. Dalle chat è emerso che Elena aveva chiesto al fidanzato, Giovanni Limata, di portare a termine una strage per vendicarla.
Elena voleva uccidere anche la sorella: ‘Ho deciso, non rimane nessuno’
Aldo Gioia si era sempre opposto alla relazione della figlia diciottenne con il giovane originario di Cervinara. Non da meno la madre, Liana Ferrajolo, ma Elena aveva deciso che doveva morire anche la sorella (Emilia) nonostante le titubanze del venititreenne (“Lei non centra nulla”). “Ho deciso non rimane nessuno, mia sorella non può rimanere”. Parole da far gelare il sangue. Le urla del padre di Elena, poi deceduto per i 14 fendenti inferti da Limata, hanno evitato la strage con il giovane che ha deciso di fuggire via e di non portare a termine l’orribile disegno criminale progettato con la fidanzata.
Prima di morire Aldo Gioia avrebbe detto ad un poliziotto di non aver riconosciuto l’aggressore
Secondo quanto emerge dagli atti, come riportato da Repubblica, Aldo Gioia, prima di esalare l’ultimo respiro, avrebbe detto a un poliziotto di non aver riconosciuto la persona che l’aveva accoltellato chiedendo all’agente di verificare se in casa vi fossero ancora i rapinatori. Un ipotesi che farebbe pensare ad un tentativo del 53enne di evitare guai alla figlia non facendo il nome di Giovanni Limata.
Inoltre sembra che Elena Gioia avesse preparato le valigie per andare via mentre il fidanzato premeva per rientrare a Cervinara, nell’abitazione dove vive con i genitori e dove si è recato dopo aver commesso l’omicidio. Già ma in che modo sarebbero fuggiti da Avellino i due giovani a tarda ora (era già scattato il coprifuco) visto che nessuno dei due aveva un’auto?
Caccia ad un possibile complice
Inoltre chi avrebbe aiutato Limata a raggiungere la città d’origine visto che la notte non circolano mezzi di trasporto? Interrogativi che – come evidenziato da Repubblica – gli inquirenti hanno cerchiato in rosso e che li ha portati a non escludere la presenza di un complice.