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23 Marzo 2021 - 8:36Ha assaporato il sangue della sua amante dopo averla picchiata e torturata. Al termine dell’escalation di violenza l’uomo ha leccato la mano insaguinata della donna, ridotta in fin di vita, e le ha detto che era gustoso. La russa Otteva Elvira, 47 anni, ha conosciuto il turco Alp Mutlu, 40 anni sposato, sui social media un anno fa. Poco dopo la coppia ha quindi iniziato una relazione.
La fuga d’amore in hotel si è trasformata in un incubo per Otteva Elvira
Elvira si è recata tre volte in Turchia per vedere il suo amante. All’inizio del mese la coppia ha deciso di trascorrere dei momenti intimi in hotel nel distretto di Atasehir. Quella che doveva essere una romantica fuga d’amore si è trasformata in un incubo per la 47enne che ha raccontato alla polizia di essere scappata dalla camera d’albergo dopo due giorni di torture.
“Inizialmente è stato carino e mi ha detto che voleva un figlio da me. Poi è scattato qualcosa quando abbiamo iniziato a parlare del mio ex marito, sembrava quasi geloso. Dopo ha bevuto e mi ha picchiato per quasi 5 ore di fila” – ha raccontato la donna all’agenzia di stampa Press Global. “Ad un certo punto ha iniziato a leccare il sangue che mi scorreva dal volto e mi ha detto che era gustoso”. Con il trascorrere delle ore la situazione è degenerata. “Mi ha preso a calci in testa e per altre sei ore mi ha tirato di tutto addosso. Voleva sfregiarmi il volto affinché nessuno mi guardasse più”.
‘Mi ha picchiato per 5 ore di fila, voleva sfregiarmi il volto: sono stata tra la vita e la morte
Otteva Elvira è riuscita ad allertare la reception quando l’uomo è uscito dalla stanza per andare a prendere qualcosa da mangiare. Subito dopo è intervenuta la polizia che ha bloccato il quarantenne che si era avventato nuovamente sull’amante. L’uomo ha provato a giustificarsi affermando che la 47enne voleva raccontare alla moglie della loro relazione. Alp Mutlu avrebbe detto di non averla torturata ma di aver reagito dopo essere stato colpito ad un braccio.
“Ringrazio i medici e gli infermieri per avermi aiutato in questo periodo difficile della mia vita. Ero tra la vita e la morte” – ha riferito la donna che ha ringraziato l’ambasciata e il consolato di Istanbul per averla aiutata a rientrare in Russia.