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9 Dicembre 2020 - 19:40Una sentenza destinata a far discutere. Il giudice della Corte d’Assise del Tribunale di Brescia ha assolto il settantenne Antonio Gozzini, accusato dell’omicio della moglie. L’anziano aveva ucciso Cristina Maioli, insegnante 63enne, nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 2019.
Antonio Gozzini era accusato dell’omicidio della moglie, riconosciuta l’incapacità per delirio di gelosia
Per il collegio giudicante l’uomo era incapace di intendere e di volere a causa di un totale vizio di mente provocato da un ‘delirio di gelosia’. Accolta in toto la tesi difesa dell’avvocato di Antonio Gozzini che non era presente in aula al momento della pronuncia della sentenza. Per il decesso di Cristina Maioli il pm Claudia Passalacqua aveva chiesto l’ergastolo.
Il settantenne aveva colpito Cristina Maioli nel sonno prima di accoltellarla alla gola
Il delitto era avvenuto nell’ottobre del 2019 nella villa della coppia in via Lombroso con l’ottantenne che aveva colpito la donna nel sonno con un mattarello prima di accoltellarla alla gola. Subito dopo l’uomo aveva tentato di togliersi la vita prima tagliandosi le vene e poi ingerendo degli antidepressivi. Il settantenne ha riferito al pubblico ministero che sarebbe stato lui ad allertare la polizia in un momento di lucidità.
‘L’uomo era in preda ad un evidente stato di gelosia che ha stroncato il suo rapporto con la realtà’
Durante il processo sia il consulente dell’accusa che quello della difesa sono stati d’accordo nel dire che “l’uomo era in preda ad un evidente stato di gelosia che ha stroncato il suo rapporto con la realtà e ha determinato un irrefrenabile impulso omicida“. Sulla sentenza si è soffermato l’avvocato di Antonio Gozzini: “Soddisfatti perché la sentenza rispecchia quanto emerso durante la fase dibattimentale” – ha affermato Jacopo Barzellotti.
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