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21 Maggio 2020 - 23:25Mike Schultz, un infermiere di San Francisco, è riuscito a sconfiggere il coronavirus ma quando si è svegliato dal coma (indotto dal ventilatore) è rimasto esterrefatto nel vedersi allo specchio. Era debole, fragile e con 23 chili in meno rispetto a quando era andato in ospedale sei settimane prima. “Non credo di aver pianto così tanto nella mia vita” – ha riferito Schultz a Health .
Covid 19, infermiere di San Francisco ha perso 23 chili
L’infermiere 43enne ha deciso di condividere su Instagram uno scatto in cui mostra il suo corpo prima e dopo aver vissuto il dramma del Covid 19 per invitare i suoi follower, e non solo, a prestare la massima attenzione e a non sottovalutare il virus. “Con la speranza che le persone che lo vedono possano prendere le giuste precauzioni per evitare di contrarre il Covid”.
Il calvario di Mike Schultz: ‘Mi sentivo privo d’aria’
Il calvario di Mike Schultz è iniziato a marzo mentre si trovava a casa del suo compagno a Boston. Ha iniziato a manifestare sintomi simili al freddo e aveva la febbre alta. “Stavo tossendo continuamente e quando respiravo mi sentivo come se fossi senza aria” ha raccontato l’infermiere 43enne.
La grande paura: intubato per la polmonite bilaterale
A questo punto il fidanzato lo accompagnò al pronto soccorso e, dopo aver effetuato il tampone, e le radiografie al torace, Schultz risultò positivo al coronavirus e gli fu anche diagnosticata una polmonite bilaterale o polmonite in entrambi i polmoni.
Il messaggio al compagno: ‘Ho paura’
Fu rapidamente intubato e messo su un ventilatore per aiutare la sua respirazione. “È stata l’ultima volta che ho visto il mio ragazzo” -ha dichiarato Schultz. “Gli ho mandato un messaggio, ‘ho paura.’ Poco dopo, sono stato sedato e non ricordo molto dopo”.
‘Mi sono svegliato dopo 6 settimane ma ero convinto che ne fosse trascorsa solo una’
L’infermiere ha riferito che quanto si è risvegliato dal coma era convinto che fosse trascorsa una sola settimana. “Ed invece ne erano passate sei. vevo ancora una tracheostomia [tubo], non riuscivo a parlare e le mie mani erano così deboli. Successivamente mi sono reso conto che avevo persp molti chili”.