La tragedia all'ex Molino AgostinelliLa tragedia all'ex Molino Agostinelli

Carlotta Celleno è precipitata sotto lo sguardo di tre amiche all’ex Mulino Agostinelli

È precipitata dal settimo piano di un edificio abbandonato che aveva raggiunto con tre amiche forse per fotografare dei murales. Un volo di diversi metri che non ha lasciato scampo a Carlotta Celleno, una ragazza viterbese di appena 19 anni, morta sabato 26 aprile a Roma. La tragedia è avvenuta all’interno dell’ex Mulino Agostinelli, in via del Pescaccio all’Aurelio.

Aperta inchiesta per omicidio colposo

Una morte su cui adesso la Procura vuole vedere chiaro. Per questo è stato aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo, al momento contro ignoti. La pm Giulia Guccione, titolare del procedimento, ha disposto l’autopsia sul corpo della giovane. L’ipotesi è che si sia trattato di un tragico incidente. A quanto ricostruito precedentemente, le amiche avevano deciso di avventurarsi tra scale arrugginite, pavimenti dissestati e vetri rotti forse a caccia della foto perfetta o magari per girare qualche video.

Le ragazze sono salite fino al settimo piano della struttura fatiscente poi, però, qualcosa è andato storto. All’arrivo dell’ambulanza del 118 e della polizia per Carlotta non c’era più nulla da fare. Gli agenti hanno ascoltato le amiche della 19enne per ricostruire esattamente quello che è accaduto.

La 19enne è precipitata in una feritoia

Hanno raccontato di essere entrare per ‘svago’ quando, a un certo punto Carlotta Celleno è precipitata in una feritoia. Tutta l’area è stata posta sotto sequestro come anche i cellulari delle quattro giovani. L’ex fabbrica da anni è infatti meta di street artist e writer che lasciano sui muri le proprie creazioni, testimoniate anche sul web. Un luogo noto nel quartiere. “È un posto pieno di pericoli, ci sono fori ovunque che servivano a buttare il grano”, ha raccontato Massimo Galati, residente della zona che ha aiutato i soccorritori a raggiungere la giovane, caduta dentro un silos.

“Abbiamo corso per cercare di salvarla, ma stavamo lì da un pezzo” ha aggiunto Galati, stimando che per l’impervietà del luogo siano trascorse almeno due ore e mezza prima che i soccorritori siano riusciti a raggiungerla. Struggenti le grida del papà che si è inginocchiato a terra dopo aver appreso che l’amata figlia non c’era più. E la tragedia di sabato è avvenuta nello stesso giorno dalla morte del quindicenne Leonardo Titone a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Assieme a un amico camminavano sul tetto di un ex stabilimento vinicolo abbandonato quando ha ceduto e loro sono caduti nel vuoto.

Scatti pericolosi

Leonardo ha perso la vita mentre il suo amico tredicenne di origini tunisine è stato ricoverato in ospedale. Ma anche nella Capitale in passato si sono verificati incidenti simili. Tra gli ultimi a maggio del 2024 un liceale è caduto da un’altezza di 6 metri nell’ex fabbrica di penicillina su via Tiburtina, un edificio occupato ripetutamente negli anni e sgomberato in più occasioni. Probabilmente il ragazzo stava scattando un selfie quando il solaio ha ceduto ed è precipitato nel vuoto. Fu portato in ospedale in gravi condizioni con diverse fratture.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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